La sindrome del colon irritabile e possibili strategie terapeutiche – con podcast

La sindrome del colon irritabile (IBS, Irritable Bowel Syndrome) è una delle patologie gastrointestinali più diffuse nel mondo occidentale, ma anche una delle più fraintese. Colpisce fino al 15% della popolazione, con una netta prevalenza tra le donne, e spesso compromette in modo significativo la qualità della vita.

Nel nostro canale Spotify Pharmaguida il podcast “La sindrome del colon irritabile”, affronta le cause, i sintomi e le possibili strategie terapeutiche per gestire e ridurre i disturbi legati a questa condizione cronica.

 

Cos’è la sindrome del colon irritabile

Il colon irritabile è un disturbo funzionale dell’intestino, non una vera e propria malattia organica. Ciò significa che non si riscontrano alterazioni visibili alla mucosa intestinale, ma il paziente sperimenta dolori addominali ricorrenti, gonfiore, meteorismo, diarrea o stipsi, spesso alternati tra loro.

 Il fattore comune è un’alterazione della motilità intestinale e una maggiore sensibilità viscerale, che porta l’intestino a reagire in modo anomalo a stimoli normalmente innocui.

Il ruolo del microbiota intestinale

Negli ultimi anni, la ricerca ha individuato nel microbiota intestinale — l’insieme dei miliardi di batteri che popolano l’intestino — un elemento chiave nella genesi della sindrome.
Un’alterazione del microbiota (disbiosi) può influenzare la permeabilità intestinale e il sistema immunitario, generando infiammazione e alterazioni della motilità.
Fattori come stress, dieta povera di fibre, abuso di antibiotici e infezioni intestinali possono contribuire a modificare la flora batterica, peggiorando i sintomi.

 

L’importanza della dieta

La gestione del colon irritabile passa innanzitutto attraverso la correzione delle abitudini alimentari.
Non esista una dieta unica valida per tutti, ma alcune regole generali risultano efficaci nella maggior parte dei casi:

  • Ridurre alcol, caffè, latticini, dolcificanti artificiali e alimenti molto grassi.
  • Privilegiare cibi integrali, frutta, verdura e legumi ben cotti, in quantità equilibrate.
  • Seguire, se indicata da un nutrizionista, la dieta FODMAP, che limita zuccheri fermentabili responsabili di gonfiore e dolore.

Un’altra raccomandazione riguarda la regolarità dei pasti: mangiare a orari fissi e masticare lentamente favorisce una digestione più armonica e riduce i sintomi.


Probiotici e approccio integrato

Tra le soluzioni più promettenti vi è l’uso di probiotici mirati, ovvero batteri “buoni” in grado di riequilibrare la flora intestinale.
Alcuni ceppi, come Bifidobacterium infantis o Lactobacillus plantarum, hanno mostrato efficacia nel ridurre gonfiore e dolore addominale, migliorando la consistenza delle feci.
Si suggerisce che la scelta del probiotico vada personalizzata e seguita nel tempo, all’interno di un approccio globale che comprenda dieta, attività fisica moderata e gestione dello stress.


Il sistema immunitario e la Lattoferrina

Un aspetto spesso trascurato della sindrome del colon irritabile riguarda il coinvolgimento del sistema immunitario.
Il microbiota intestinale dialoga costantemente con le cellule immunitarie: quando questo equilibrio si altera, l’intestino può diventare più permeabile e reagire in modo anomalo agli stimoli, generando infiammazione di basso grado.
In questo contesto, supportare le difese immunitarie può contribuire a ridurre la reattività intestinale.

Diversi studi hanno evidenziato il ruolo benefico della Lattoferrina, una proteina naturale con proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e immunomodulanti.
Assunta come integratore alimentare, soprattutto in associazione a fermenti lattici selezionati, la Lattoferrina può aiutare a:

  • riequilibrare la flora batterica intestinale;
  • ridurre i processi infiammatori locali;
  • migliorare la risposta del sistema immunitario;
  • favorire un ambiente intestinale più stabile e meno soggetto a irritazioni.

Pharmaguida propone la linea di integratori alimentari Xflor che tramite l’associazione di Lattoferrina e probiotici rappresenta un supporto naturale e sinergico nel trattamento del colon irritabile, soprattutto nei periodi di stress o durante i cambi di stagione, quando il sistema immunitario è più vulnerabile.

Differenze tra uomini e donne

La sindrome del colon irritabile tende a colpire più frequentemente le donne, con un rapporto stimato di 2:1 rispetto agli uomini.
Le ragioni sono in parte ormonali — gli estrogeni influenzano la motilità intestinale — ma anche psicologiche: le donne tendono a manifestare maggiormente somatizzazioni legate ad ansia e stress.

Nei pazienti maschi, invece, prevale spesso la forma con diarrea, mentre nelle donne è più comune la variante con stipsi.

Il legame con la mente

L’intestino è spesso definito il “secondo cervello” per la fitta rete di neuroni che lo collega al sistema nervoso centrale.
Stress, tensioni emotive e ansia possono amplificare i sintomi, innescando un circolo vizioso tra mente e intestino.

Tecniche come mindfulness, yoga e psicoterapia cognitivo-comportamentale hanno dimostrato di aiutare nel controllo dei sintomi, migliorando la percezione del dolore e il benessere generale.


Conclusione

La sindrome del colon irritabile non è una condanna, ma un disturbo gestibile con un approccio olistico che integri alimentazione, integratori probiotici, equilibrio psicologico e corretti stili di vita.

L’obiettivo non è “guarire” in senso stretto, ma ritrovare equilibrio e migliorare la qualità della vita, imparando ad ascoltare il proprio intestino.

Lattoferrina: un alleato naturale per rinforzare il sistema immunitario e contrastare la sindrome influenzale

Negli ultimi anni la lattoferrina è diventata protagonista di numerosi studi scientifici e di crescente interesse da parte di chi cerca rimedi naturali per aiutare le difese immunitarie.  Pharmaguida è stata un’anticipatrice, “una pioniera” nel capire, già nel 2016, il potenziale della lattoferrina e infatti durante il periodo del COVID il Mosiac è stato un integratore leader nel mercato delle lattoferrine. 

Ma che cos’è esattamente questa sostanza e perché gli integratori a base di lattoferrina sono sempre più consigliati, soprattutto nei periodi influenzali?

Cos’è la lattoferrina

La lattoferrina è una glicoproteina naturale appartenente alla famiglia delle transferrine, presente nel latte materno, nelle secrezioni mucose e nei globuli bianchi. La sua principale funzione è legare il ferro e regolare la sua disponibilità nell’organismo, limitando la proliferazione dei batteri che necessitano di questo minerale per sopravvivere.

Questa proprietà rende la lattoferrina una sostanza con proprietà antibatteriche, antivirali e antinfiammatorie, capace di proteggere l’organismo da molte infezioni. Non a caso, è uno dei primi scudi naturali di difesa che il neonato riceve attraverso il latte materno.

I benefici della lattoferrina per il sistema immunitario

Uno dei principali benefici della lattoferrina è la sua capacità di aiutare il sistema immunitario. Agisce potenziando l’attività dei linfociti e dei macrofagi, le cellule che intervengono nella risposta immunitaria, e favorendo l’equilibrio della flora intestinale, fondamentale per la salute generale dell’organismo.

Grazie alla sua azione immunomodulante, la lattoferrina aiuta a ridurre la frequenza e l’intensità delle infezioni respiratorie, come raffreddore e influenza stagionale. Alcuni studi hanno anche evidenziato la sua efficacia nel limitare la replicazione virale favorendo un recupero più rapido.

Inoltre, la lattoferrina svolge un ruolo importante nel contrastare lo stress ossidativo e le infiammazioni croniche, due fattori che possono indebolire il sistema immunitario e rendere l’organismo più vulnerabile alle malattie.

Lattoferrina e influenza: un aiuto naturale nella prevenzione

La stagione influenzale rappresenta ogni anno una sfida per il sistema immunitario. Una integrazione con lattoferrina di alta qualità può aiutare a prevenire l’influenza o, se contratta, a ridurre la durata e l’intensità dei sintomi. La sua azione antivirale impedisce ai virus di legarsi alle cellule e di moltiplicarsi, mentre quella antinfiammatoria allevia i sintomi tipici correlati all’influenza.

La lattoferrina può essere utile anche durante la convalescenza, contribuendo ad un recupero più rapido e a ridurre il rischio di ricadute.

Integratori a base di lattoferrina: quando e come assumerli

Gli integratori di lattoferrina sono disponibili in capsule o gocce, possono essere assunti in qualsiasi periodo dell’anno, ma risultano particolarmente utili nei mesi autunnali e invernali, quando aumentano i casi di influenza e raffreddore.

Queste formulazioni sono indicate sia per gli adulti che per i  bambini, ma è sempre consigliabile consultare il medico o il farmacista prima di iniziare un’integrazione.

 

Mosiac: l’integratore a base di lattoferrina per il tuo sistema immunitario

Pharmaguida propone Mosiac, Mosiac Plus o Mosiac Gocce in caso di:

  • Basse difese immunitarie
  • Infezioni batteriche
  • Infezioni virali
  • Disturbi gastrointestinali

 

Conclusione

La lattoferrina rappresenta un valido sostegno naturale per chi desidera rinforzare il sistema immunitario e proteggersi dalle infezioni stagionali. Grazie alle sue proprietà antibatteriche, antivirali e antinfiammatorie, è una delle sostanze più promettenti nella prevenzione dell’influenza e delle malattie da raffreddamento.

Assumere integratori di lattoferrina di qualità, soprattutto nei mesi più freddi, può fare la differenza nel mantenere l’organismo forte e resistente. Un piccolo gesto quotidiano che può trasformarsi in una grande difesa per la salute di tutta la famiglia.

La Sapienza, Roma, al via il master di secondo livello “Laser in Dermatologia”

ROMA (ITALPRESS) – A Palazzo Ferrajoli, in Piazza Colonna nel cuore di Roma, si è tenuto un evento organizzato dall’azienda farmaceutica italiana Pharmaguida che, da quasi venti anni, opera nel settore della salute su tutto il territorio italiano e in diversi Paesi esteri, sempre attenta alle esigenze dei giovani. Obiettivo, presentare il primo Master Universitario di Secondo Livello “Laser in Dermatologia”, dedicato alle applicazioni diagnostiche e terapeutiche in dermatologia e medicina estetica, al via presso La Sapienza di Roma. Il direttore del Master, Steven Paul Nisticò, e Giovanni Pellacani, direttore dell’Unità Operativa di Dermatologia dell’Università La Sapienza di Roma, hanno presentato il corso al quale potranno prendere parte medici italiani e internazionali che si formeranno sulle tecnologie più avanzate per la diagnosi, la terapia di malattie e il trattamento degli inestetismi cutanei.

“Un successo che si sposa con la professionalità e l’innovazione per la ricerca di soluzioni sempre meno invasive e più mirate per molte malattie e il trattamento degli inestetismi della cute”, ha detto Nisticò. “Abbiamo bisogno di nuovi strumenti che aiutino a gestire la dermatite atopica e i suoi sintomi anche allo scopo di ridurre l’impatto e la frequenza delle terapie mediche”, ha spiegato Pellacani.

Per l’occasione, Pharmaguida ha presentato le ultime novità in tema di integratori alimentari, probiotici e antiossidanti indicati per la prevenzione della dermatite atopica, che rappresenta oggi una delle malattie più frequenti nei bambini.

Nicola Guida, titolare di Pharmaguida, ha sottolineato “l’importanza di un approccio integrato alla prevenzione e alla cura della dermatite atopica, che includa anche l’uso di integratori alimentari e probiotici insieme ad altri trattamenti medici”. Grazie alla continua innovazione dei prodotti Pharmaguida, Guida si è detto “fiducioso di poter affrontare una nuova sfida sul mercato con un prodotto interessante per offrire soluzioni sempre più efficaci nel trattamento di patologie importanti”.

Alla kermesse erano presenti oltre 200 medici. Tra loro, Primari e direttori di Scuole di specializzazione, medici in formazione specialistica e ricercatori.

– foto ufficio stampa Italcommunications –
(ITALPRESS).

Charity Bike Tour – Per Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica presieduta da Marzotto

Al traguardo Matteo Marzotto, Maurizio Fondriest, Davide Cassani, Alessandra Fior, Max Lelli, Iader Fabbri e Fabrizio Macchi.

L’iniziativa sportiva non agonistica, ideata dal presidente FFC Ricerca Matteo Marzotto, ha attraversato, dal 5 ottobre in oltre 20 tappe, le regioni Lazio e Campania per incontrare e sensibilizzare la popolazione sulla fibrosi cistica e sull’importanza del sostegno alla ricerca scientifica, impegnata a trovare una cura per tutte le persone che ancora l’attendono.

Ad accogliere i bikers lungo il percorso di 336 chilometri, i volontari delle Delegazioni e dei Gruppi di sostegno locali, promotori di eventi e serate benefiche. L’iniziativa, dal 2012 ad oggi, ha raccolto oltre 500 mila euro a sostegno dei progetti di ricerca promossi e finanziati dalla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica.

Il Bike Tour è l’evento apripista della XX Campagna Nazionale per la Ricerca, promossa dalla Fondazione per il mese di Ottobre con eventi e iniziative in tutta Italia, e l’offerta del Ciclamino della Ricerca. (ANSA).

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